19 Set Led: un ambiente protetto allunga la vita
Lampade economiche e lampade costose, eterno dilemma per chi si appresta a fare un acquisto e cerca qualcosa di valido e che rispetti il rapporto qualità-prezzo.
Spesso ci concentriamo sulla qualità dei Led e la loro efficienza in termini di luminosità e ore di vita, parametri senza dubbio di primaria importanza per qualsiasi progettazione di impianti illuminotecnici, ma quanto conta a parità di prestazione il processo produttivo che porta alla creazione di una scheda Led?
Quanto incide una saldatura sulla prestazione e sul tempo di vita della lampada?
Tematiche ampiamente discusse ma spesso troppo sottovalutate, possono essere in alcuni casi determinanti per la longevità delle nostre lampade.
A seconda del campo di applicazione in cui utilizzeremo la tecnologia Led, saranno diversi i parametri a cui fare riferimento. Ci sono in ogni caso alcuni fattori che a prescindere dal campo di applicazione, riguardano tutti i processi produttivi a monte. Analizziamone due:
- Umidità: gioca un ruolo determinante quando parliamo di saldature ben fatte.
- Messa a terra delle cariche elettrostatiche
In generale i componenti elettronici e quindi nel nostro caso il diodo Led, per essere affidabili devono essere stoccati in maniera corretta secondo la normativa, essendo componenti sensibili (Moisture Sensitive Device). Devono inoltre essere maneggiati in ambiente protetto ESD in cui la massima carica elettrostatica residua tollerata non superi un certo limite.
Essenziale quindi è creare un’area E.P.A. ovvero un’area protetta dai danni derivanti dalle cariche elettrostatiche.
Ancora una volta gioca un ruolo determinante lo stoccaggio dei componenti prima della saldatura. Avere dei magazzini automatici deumidificati ovvero delle Torri per stoccaggio SMD, permette di conservare il materiale in maniera ottimale fino ad un attimo prima del suo utilizzo.
Nella pratica un ambiente non protetto quali danni può generare?
In termini di umidità se il componente elettronico ha assorbito umidità, ad alte temperature in un forno a rifusione, potrebbero crearsi delle “sacche di vapore acqueo”, che espandendosi potrebbero portare al crash interno del componente. Una rottura subdola perché invisibile ad una ispezione ottica, a meno che non siamo in presenza di alternazioni del componente anche esterno, e ad un esito negativo in fase di collaudo.
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